Chi siamo
Nel paese dei sogni e del cinema
La Tucker Film, fondata nel 2008 dal CEC di Udine e da Cinemazero di Pordenone, è una casa di distribuzione e produzione indipendente.
Questi sono i nostri due principali filoni operativi: le produzioni legate al territorio (come Zoran il mio nipote scemo di Matteo Oleotto e TIR di Alberto Fasulo) e le opere asiatiche. Il secondo filone è nato e si è sviluppato in diretta connessione con il Far East Film Festival, il più importante evento dedicato al cinema popolare asiatico in Europa (di cui il CEC è organizzatore). Tra i numerosi titoli del catalogo, ricordiamo Departures di Takita Yojiro (Premio Oscar 2009 come miglior film straniero), Poetry di Lee Chang-dong (Premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2010), A Simple Life di Ann Hui (Coppa Volpi 2011 per la miglior interpretazione femminile a Deanie Ip), il grande Progetto Ozu (6 tra le maggiori opere del maestro giapponese restaurate e digitalizzate dalla storica major giapponese Shochiku), Ritratto di famiglia con tempesta di Kore-eda, Il prigioniero coreano di Kim Ki-duk, Burning – L’amore brucia di Lee Chang-dong. Tra le acquisizione più recenti, assieme al documentario Be My Voice dell’iraniana Nahid Persson e al road movie Noi due dell’israeliano Nir Bergman, ricordiamo invece i sei restauri di Wong Kar Wai riuniti nella monografia Una questione di stile (In the Mood for Love, Happy Together, Angeli perduti, Hong Kong Express, Days of Being Wild, As Tears Go By) e due titoli di Hamaguchi Ryusuke, nuovo talento del cinema giapponese: Il gioco del destino e della fantasia (Orso d’Argento al Festival di Berlino 2021) e Drive My Car (Premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2021, Golden Globe 2022 per il Miglior film straniero, Premio Oscar per il miglior film internazionale 2022).
Il nostro lavoro
Nel 2021 il catalogo della Tucker Film si è arricchito di un nuovo titolo. E non è un titolo come tutti gli altri: L’angelo dei muri, oltre a segnare il debutto di Lorenzo Bianchini sulla scena mainstream, è infatti anche il primo film di cui la Tucker gestisce la produzione (con Rai Cinema e MYmovies). Una nuova scommessa, dunque, e un film che porta con sé il respiro dell’Europa: un regista italiano, amatissimo nel circuito indipendente per i suoi horror, un protagonista francese, il leggendario Pierre Richard, una co-protagonista slovena, l’attrice Iva Krajnc Bagola, un direttore della fotografia austriaco, Peter Zeitlinger, legato a filo doppio con Werner Herzog.