Gallina nel vento (1948) rispecchia il Giappone disperato del dopoguerra e si può collegare, anche sotto l’aspetto fotografico, con i film realistici di Ozu degli anni Trenta. È un film duro, che parla della prostituzione, ed è uno dei pochi Ozu in cui si vede un atto di violenza. Nella Tokyo dell’occupazione americana Tokiko (la grande attrice Tanaka Kinuyo), moglie di un soldato disperso, accetta di prostituirsi per pagare le cure del suo bambino. Quando il marito torna dalla guerra, comincia a sospettare l’accaduto.
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Bio del regista
Ozu Yasujiro.
Nato a Tokyo nel 1903, e ritenuto con Mizoguchi Kenji e Kurosawa Akira uno dei più importanti registi del cinema giapponese, Ozu Yasujiro ne ha segnato con la sua opera le tappe principali, dagli anni del muto a quelli del colore, arrivando sino alle soglie della modernità. La sua grande influenza sul cinema contemporaneo è stata, fra l’altro, attestata dagli omaggi che al suo lavoro hanno attribuito registi come il tedesco Wim Wenders e il cinese Hou Hsiao-hsien. Progressivamente il cinema di Ozu venne a focalizzarsi intorno a un unico e grande tema, quello della famiglia, con particolare attenzione al rapporto tra genitori e figli. Estraneo a un approccio di tipo sociologico, il regista fece soprattutto dei sentimenti materni, paterni e filiali l’oggetto d’attenzione principale dei suoi film, riuscendo a dar loro una connotazione che, liberatasi da ogni particolarismo, rende conto della loro universalità. Ed è per questo che, pur essendo le sue storie ancorate ai costumi e alle tradizioni del suo Paese (in patria è ancora oggi ritenuto «il più giapponese dei registi giapponesi»), i suoi film riescono davvero a parlare a tutti, coinvolgendo gli spettatori delle culture più diverse.
- Dello stesso regista
Biografia
Progressivamente il cinema di Ozu venne a focalizzarsi intorno a un unico e grande tema, quello della famiglia, con particolare attenzione al rapporto tra genitori e figli: il regista fece soprattutto dei sentimenti materni, paterni e filiali l’oggetto d’attenzione principale dei suoi film, riuscendo a dar loro una connotazione che rende conto della loro universalità.