Mi piace molto girare film. È per questo motivo che le mie riprese durano così a lungo: mi innamoro dei film e non voglio abbandonarli…
Due capolavori rimasterizzati (As Tears Go By e Days of Being Wild) e quattro capolavori restaurati da L’Immagine ritrovata di Bologna e dalla Criterion di New York (Hong Kong Express, Angeli perduti, Happy Together e In the Mood For Love): ecco Una questione di stile, il prezioso percorso monografico dedicato all’immenso Wong Kar Wai. Il ritratto di un regista inquieto e visionario, geniale e rivoluzionario, amato dalla critica, amato dal pubblico, amato dalle giurie dei Festival internazionali (Cannes, Venezia, Parigi). Sei film, sei cult, per ripercorre la sua luminosa traiettoria cominciando dall’inizio. Pochi artisti hanno saputo innovare la dimensione cinema quanto lui, virtuoso dell’estetica e poeta della narrazione, e la Tucker Film ha deciso di costruire una dedica che, prima di tutto, è una lettera d’amore.
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Bio del regista
Wong Kar Wai.
Nato a Shangai nel 1958, Wong Kar Wai si è trasferito a Hong Kong all'età di cinque anni. Studente di design grafico al Politecnico di Hong Kong, ha sviluppato un grande interesse per la fotografia e in particolare per il lavoro di Robert Frank, Henri Cartier-Bresson e Richard Avedon. Dopo il diploma, nel 1980, Wong Kar Wai ha frequentato un corso di formazione dell'Hong Kong Television Broadcasts Ltd, e presto ha cominciato a lavorare come assistente alla produzione in diversi serial televisivi. Il suo primo film, As Tears Go By (1988), ottiene molti consensi nel circuito dei festival, e il successivo Days of Being Wild (1990) consolida la fama del regista vincendo diversi premi internazionali. Nel 1992 Wong Kar Wai comincia a preparare Ashes of Time, che uscirà nel 1994, e durante le pause di lavorazione realizza Hong Kong Express, che uscirà sempre nel 1994. Dopo Fallen Angels (1995), Wong Kar Wai realizza Happy Together (1997), con cui vince il premio per la migliore regia al Festival di Cannes, e In the Mood for Love (2000), premiato a Cannes con il Grand Prix tecnico e anche per il miglior attore (Tony Leung Chiu-wai), che lo consacra. Il resto, come si dice, è storia. Anzi: leggenda.